I suoni del tempo
Sounds of the time

IT

Questo racconto fotografico è una pagina di diario che ho scritto nel 2015 quando il 3 Maggio andai con amici, soprattutto marchigiani, e con la paranza* “Della Traversa” di Pino Iove, al Sabato dei Fuochi sul Monte Somma (Somma Vesuviana, Napoli). Il Sabato dei Fuochi è un ringraziamento annuale che si fa alla Madonna di Castello, che inizia il Lunedì in Albis e si protrae sino al 3 Maggio. È un percorso dell'anima che arriva alla cima del monte, e straripa in tammurriate, balli, canti, ragù, carne, carciofi, fiumi di vino, dove il senso comunitario ha un'importanza particolare, coinvolgendo anche i bambini che partecipano con serenità e curiosità a questa epifania che si rinnova. E proprio dai bambini parte l'incipit per questo racconto fotografico. Una di loro, con un ramo, traccia a terra una spirale, quasi a disegnare nel mondo selvatico lo spazio riservato a una presenza, contro il principio del perdersi. Come dice l'antropologo–architetto Franco La Cecla “diventare abitanti di un posto crea l'orientamento su cui si possono costruire associazioni emotive”. E quella spirale, simile a un cratere, mi dà la sensazione di aggregare maggiormente ciò che i sentieri avevano avvicinato, e mi unisco al gruppo collaborando e ballando. Una vera e propria festa dove sacro e profano s'intersecano come rami, e inquadro i momenti salienti come se il multiplo fosse il fotogramma del singolo. Infatti tutti i partecipanti delle diverse paranze ballano, bevono, cantano suonano, quasi all'unisono. È in evidenza la paranza “Dell'Ultim Arrivat” dell'Ultimo Arrivato, che è quella del ragazzo con la bandiera e il caffè che ci guarda dall'alto mentre pranziamo e balliamo. Dinnanzi alla Croce e alla Cappella dedicata alla Vergine, ci osserva il Vesevo, mai come ora non Sterminator come scrive Leopardi ma fratello e amico del Monte Somma. Alla fine i fuochi finali esorcizzano ciò che i balli e i canti già hanno allontanato; resta il bosco che riprende il suo riposo e le sue tempeste e una croce che aspetta le paranze dell'anno successivo.


*Paranza, der. paro, paio = amici indissolubili.
La Cecla F. Perdersi. L'uomo senza ambiente. Ediz. Laterza1988 pag. 22

EN

This photographic storytelling is a diary page that I wrote in 2015 when, on the third of May, I went with some friends of mine, especially from the Marche region, with the paranza* “Della Traversa” of Pino Iove on the occasion of the Saturday of the Fires on Somma Mountain (Somma Vesuviana, Naples). The Saturday of the Fires is an annual thanksgiving to the Virgin of the Castle, that starts the Monday in Albis and lasts until the third of May. It is a soul path which reaches the top of the mountain that overflows in tammurriates, dances, songs, ragù, meat, artichokes, rivers of wine, where the sense of community has a particular importance involving also kids that take part with curiosity in this epiphany that is renewed. Just the kids gave me the opening words for this photographic storytelling. One of them, with a branch, had traced a spiral on the ground, almost to draw in the wild world the space reserved for a presence, against the principle of getting lost. As the anthropologist-architect Franco La Cecla says "becoming inhabitants of a place creates the orientation on which emotional associations we can be built". And that spiral, similar to a crater, give me the sensation of aggregating more what the paths, and I bring and I join the group collaborating and dancing, A real party where sacred and profane intersect themselves like branches had approached, and I take photographs on the main moments as if the multiple were the frame of the single. In fact, all the participants of the different paranze dance, drink, sing and play almost in unison. The parade "Of the last arrival" is in evidence, which is that of the boy with the flag and the coffee who looks at us from above while we have lunch and dance. In front of the Cross and the Chapel dedicated to the Virgin, never like now, “Vesevo” looks at us, not as an exterminator, as Leopardi writes, but as Somma Mountain's brother and friend. In the end, the final fires exorcise what dances and songs have already turned away; remain the wild world that resumes its rest and its storms and a cross waiting for next year's parances.

*Paranza, Der. paro, couple = indissoluble friends
La Cecla F. Perdersi. L'uomo senza ambiente. Ediz. Laterza1988 pag. 22